2,405 total views, 1 views today
Approfondiamo il caso Ark Innovation e lo StoryTelling finanziario
Il caso Ark Innovation, ETF dalle mirabolanti performance, è un esempio molto interessante e utile ad approfondire il tema dello StoryTelling e del marketing finanziario, abbinato a “feroci” bias comportamentali da parte degli investitori.
Perchè parliamo di Ark Innovation? Un grafico vale più di 1.000 parole:

I numeri sono impressionanti. Neanche il tanto applaudito Nasdaq è riuscito a tenergli testa, per un certo periodo.
Queste le partecipazioni in capo allo strumento, al 05/07/2021:


La strategia dell’ ETF (strumento passivo, ma che segue, a maggior ragione in questo caso, una gestione attiva), come dichiarato dalla stessa Cathie Wood, è quella di investire in aziende con un elevato potenziale innovativo e di disruption, nel campo, ad esempio, della tecnologia, dell’automazione, della robotica, intelligenza artificiale e fintech.
L’offerta di ARK Investment si compone poi di ulteriori fondi d’investimento, oltre al già citato Innovation. Questa una panoramica più completa sugli strumenti collocati, con relativo andamento dal lancio, su più orizzonti temporali (dati al 31/10/2019):

Torniamo ora all’ Innovation, il più noto fra i fondi Ark, e più rappresentativo, anche alla luce, come abbiamo visto, del percorso messo a segno:

La storia avvincente raccontata da Cathie Wood, a capo di ARK Investment Management, circa le potenzialità dello strumento (del resto, chi non vorrebbe investire nell’ innovazione?), abbinata a performance che hanno dell’incredibile, ci porta a registrare afflussi, da parte degli investitori, sugli ETF di Ark, veramente pazzeschi. Le masse in gestione sono infatti passate da 2 miliardi di dollari a più di 40.

“To the Moon“, come si suol dire, dritti in cielo (e senza paracadute):

La caccia quindi, da parte degli investitori, verso la gallina dalle uova d’oro, ovvero l’ISIN con il track record più performante, segue una dinamica comportamentale ben radicata nell’essere umano, e che storicamente ha prodotto risultati non entusiasmanti, come avremo modo di approfondire più avanti.
Questa la distribuzione del mare di liquidità versato dagli investitori (nel corso del 2020) sui diversi strumenti Ark (Innovation su tutti):

Immettere montagne di liquidità in uno strumento, ETF o fondo che sia, a corsa compiuta, raramente si rivela essere una mossa saggia; investire infatti con lo specchietto retrovisore, sulla base del rendimento storico, con l’aspettativa che questo si replichi anche in futuro, rischia di creare danni in portafoglio, più che valore aggiunto.
Eppure, quello a cui abbiamo assistito su Ark è stata proprio la corsa, da parte degli investitori, per salire sul carro, sull’onda dei rendimenti però già maturati.
Il richiamo delle performance è stato irresistibile:

Ed ecco infatti i flussi mensili, registrati su Ark, crescere in concomitanza con i rendimenti maturati dall’ETF, nel corso del 2020:

Il caso Ark è molto interessante, e valido come esempio su come non investire. Rincorrere infatti le performance passate, che ricordiamo non sono mai sinonimo di performance future, rischia di compromettere i risultati del nostro investimento. La storia infatti è piena di fondi d’investimento dai numeri impressionanti, finiti dalle stelle alle stalle in un batter d’occhio.
Eppure, ARK Innovation sembra essere diventata ad un certo punto l’Isola del Tesoro su cui tutti volevano approdare:


Consideriamo anche come un buon marketing, e storytelling abbinato, siano in grado di fare miracoli.
Difatti, mentre in America Ark Innovation continuava a raccogliere consenso e denaro, il Baron Focused Growth Fund, ad esempio, con numeri similari all’ETF di Cathie Wood, restava nell’anonimato:

Una storia strana. Performance altrettanto mirabolanti, ma afflussi col contagocce rispetto ad Ark.

Merito quindi della grandiosa macchina di marketing costruita da Cathie Wood? “Innovation” suona meglio di “Focused Growth”?
Come sempre, il mercato è fatto da comportamenti, più che da strumenti.
E a guidare i comportamenti sono spesso bias e marketing.
E, proprio a proposito di bias comportamentali, ecco cosa succede quando la ruota delle performance smette di girare; gli investitori, così com’erano saliti sul carro, iniziano a scendere alla velocità della luce, sull’onda delle perdite che Ark Innovation ha iniziato a registrare nell’ultimo periodo:

Gli investitori, quindi, attirati da “facili guadagni” potenziali, hanno pensato ad un certo punto di poter comprare le performance storiche di questo strumento, certamente importanti e meritevoli di attenzione:

Ad un certo punto, però, si sono ritrovati in portafoglio quest’altro grafico, al che sono partiti i deflussi e i disinvestimenti, per abbandonare la nave in fretta e furia. La stessa sovraperformance maturata nel tempo rispetto all’indice Nasdaq è ora svanita:

Il 2022 ha infatti visto una forte correzione su Ark Innovation, che, certo, ad oggi, col senno di poi, è facile da giustificare, tuttavia è altrettanto vero che alcune valutazioni in pancia allo strumento avevano raggiunto livelli forse eccessivi, rendendo fisiologica la correzione in corso:


I parallelismi con lo scoppio della bolla sull’indice Nasdaq negli anni 2000 sono molteplici; entrambi venivano, ad esempio, da corse mozzafiato, seguite poi da cali altrettanto mozzafiato:

Ora, non sappiamo come proseguirà il drawdown sull’ETF di Cathie Wood, e se raggiungerà il punto di minimo toccato dal Nasdaq a fine correzione, nel corso dello scoppio della bolla dot.com, eppure la velocità e l’entità della correzione su entrambi i fronti trovano molti punti in comune:


Fatto sta che questo 2022 ci ricorda nuovamente che di attivo e passivo sul mercato ci sono in primis i nostri comportamenti, dettati, in questo caso, prima dall’euforia, e ora, in questo 2022, dal nervosismo e dal pessimismo, per cui si tende a salire su di un ETF, o fondo che sia, come si sale e scende da un tram:

Tornando nel merito, a cosa è dovuto principalmente il calo di ARKK?
Il drawdown è dovuto al fatto che a soffrire ora sul mercato sono proprio le aziende legate al settore tecnologico, su cui è fortemente esposto ARKK, particolarmente sensibili all’inversione di rotta adottata dalle Banche Centrali in ottica di politica monetaria; il contesto infatti di tassi d’interesse al rialzo non ha aiutato questi titoli, che erano arrivati scambiare a P/E particolarmente elevati.

Ed eccoci quindi arrivati al sell-off più importante subito da Ark Innovation, dal suo lancio:

Dalle stelle alle stalle, o meglio, dal Toro all’Orso, vista la correzione subita vicina al 50% dai livelli massimi, che ha preso vita nel corso del 2021:

Questa storia ci insegna nuovamente come il tema gestione attiva/gestione passiva non possa essere limitato al tipo di strumento utilizzato, ma è importante che consideri anche la parte comportamentale degli investitori.
Nello specifico, su Ark Innovation, ad esempio, seppur parliamo di ETF, noti per essere strumenti di tipo passivo (anche se, ripetiamo, ARKK segue una gestione che è quanto di più attivo ci possa essere), i comportamenti degli investitori sullo strumento sono stati iper-attivi, influenzati dalle variazioni dei prezzi sullo strumento, e hanno determinato (in peggio), più dell’andamento del mercato, l’andamento delle performance maturate in portafoglio dagli investitori stessi.

Ora, come proseguirà questa storia resta un’incognita; lo stesso Michael Burry, noto per il “Big Short” sull’immobiliare del 2008, vede da tempo con diffidenza la corsa messa a segno, fra le altre, di Tesla e dello stesso ETF Ark Innovation:
https://markets.businessinsider.com/news/stocks/big-short-michael-burry-tesla-stock-cathie-wood-ark-etf-2021-8
E a quanto pare non è l’unico, visto che è possibile ora investire direttamente in un ETF Short su Arkk, che mira quindi a guadagnare dagli eventuali ribassi dello strumento:
https://www.barrons.com/articles/short-ark-innovation-fund-etf-51628035888
Certo, Cathie Wood pare non essere d’accordo con l’analogia della bolla finanziaria, e si è più volte espressa sul valore sottostante i titoli componenti Ark Innovation. Eppure, al momento il mercato continua nella sua correzione, e molti dei titoli su cui è esposta sono ufficialmente entrati in Bear Market:

Il punto quindi resta, come sempre: “Performance passate non sono garanzie di performance future“.
Ark Innovation non fa eccezione:
Con buona pace di Cathie Wood.

Ogni tanto è giusto ricordarlo.
Ultimo aggiornamento: 21/06/2022