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Quando i tassi d’interesse salgono, cosa dobbiamo aspettarci dal mercato azionario? Vediamolo insieme.
Quando i tassi d’interesse salgono, come abbiamo visto in questi giorni, cosa possiamo aspettarci dal mercato azionario, in ottica di andamento futuro?
La domanda nasce dal movimento messo a segno di recente dai Treasury Americani, che hanno visto i loro rendimenti salire, dal minimo dello 0,5% che avevano toccato, ad oltre l’1,3%.

Ad oggi il rialzo appare ancora poco rilevante, se allarghiamo l’arco temporale preso in esame, tuttavia merita comunque attenzione:

Il movimento ha riguardato principalmente il tratto lungo della curva, in quanto sono state proprio le scadenze a più lungo termine a salire maggiormente, rispetto a quelle a più breve termine:

Il fenomeno si è poi esteso anche in Europa, come evidenziato dall’andamento dei Bund decennali, che, tuttavia, restano ancora in territorio negativo, seppur sempre più vicini alla soglia del rendimento 0:

L’impatto è stato tale da considerare questo inizio anno, per la componente bond, come uno dei peggiori della storia, giusto per capirci:

Il primo trimestre del 2021 è stato infatti il più negativo degli ultimi 40 anni per il mondo obbligazionario:

Per rivedere tre trimestri consecutivi di rialzi sui rendimenti occorre tornare indietro infatti di ben 4 anni :

Questa dinamica a cui stiamo assistendo, per quanto importante, non è comunque nuova ai mercati. In passato abbiamo già visto episodi simili, come ad esempio in occasione del noto “tapering” del 2013, quando i mercati iniziarono a scontare una riduzione del piano di QE messo in campo dalla FED. Ecco di seguito un confronto fra questi episodi di sell-off obbligazionario:

E il mercato azionario, come si è comportato, storicamente, durante le fasi di rialzo dei tassi?
Vediamo di seguito come ha performato, ad esempio, l’indice azionario S&P500, a 1, 3, 6 e 12 mesi successivamente agli episodi passati di rialzo dei tassi elencati in tabella:

La tendenza è stata mediamente positiva.
Il mercato quindi, ha storicamente ben assorbito questi eventi, rispondendo positivamente:


Lo vediamo anche di seguito:

L’azionario ha quindi storicamente ben retto durante i cicli di rialzo dei tassi, offrendo un rendimento medio generoso, seppur maturato attraverso fasi di elevata volatilità:

Come sappiamo, il passato non è sinonimo di futuro, tuttavia i dati ci mostrano come il mercato tendenzialmente sia in grado di lavorare in modo profittevole anche in contesti di tassi in salita.
Questo aspetto facilmente tende a stupire, laddove l’aspettativa sia di performance azionarie scarse, in un ambiente di tassi d’interesse in crescita. Eppure, per quante riflessioni possiamo fare a riguardo, questo resta il tracciato storico, e la relazione fra tassi e andamento del mercato azionario:


Il grafico di seguito, invece, ci mostra un quadro dal 2009 ad oggi, e mette in relazione l’andamento dell’ azionario USA con le variazioni sul decennale americano, oggetto di diversi rialzi nei rendimenti, nell’arco temporale preso in esame:

Entrando poi più nello specifico, possiamo osservare come una salita dei tassi tenda a penalizzare maggiormente la componente Growth del mercato, e favorire la parte Value, come infatti abbiamo osservato nel corso del 2022, che ha visto il mondo Growth soffrire proprio alla luce dei rendimenti obbligazionari in crescita:

Quindi che fare?
Come sempre, vale il consiglio di adottare una pianificazione metodica ed efficiente, allineata con il nostro profilo rischio/rendimento e arco temporale d’investimento, e quanto più lontana da dinamiche previsionali, in modo da non farci distrarre da inutili rumors o dal brusio in sottofondo. Se abbiamo pianificato bene, la variabile dei tassi d’interesse, per quanto potrà condizionare il mercato, dovrebbe restare lontana dai nostri radar di investitori.
I tassi salgono? Keep Calm & Keep Investing.
Ultimo aggiornamento: 25/03/2022
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