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Il petrolio sta attirando molto interesse ultimamente, alla luce del recente calo, e molti investitori sono ora interessati ad investire sulla materia prima. Vediamo quindi se investire sul petrolio possa essere effettivamente una valida soluzione.
Negli ultimi giorni, il petrolio è finito al centro dell’attenzione, visto il recente crollo dei prezzi, che ha portato molti investitori a domandarsi se non convenga ora investire sul petrolio.
Andiamo per gradi. Cosa sta succedendo a questa specifica materia prima?
Un grafico vale più di 1.000 parole:

Esatto, avete visto bene. Il prezzo del WTI è sceso in territorio addirittura negativo.

Cos’è accaduto?
Le cause di questo crollo sono in parte di tipo tecnico e in parte di tipo fondamentale, visto il calo importante della domanda di petrolio a cui stiamo assistendo (come conseguenza del rallentamento economico in seguito allo scoppio della pandemia per il CoronaVirus).
Un crollo di questo tipo era del resto difficilmente preventivabile; viene addirittura da sorridere se osserviamo questa copertina del National Geographic del 2013:

“La fine del petrolio a basso prezzo“.
Le previsioni sul mercato, come sempre, lasciano quindi il tempo che trovano. Con buona pace del National Geographic.
Naturalmente, livelli di prezzi così bassi hanno un grosso impatto sull’intera industria petrolifera.
Vediamo quindi di seguito quali sono i paesi che detengono le maggiori riserve di petrolio al mondo.



Questo, invece, nello specifico, il quadro sull’industria petrolifera americana:



Quindi, alla luce del recente calo dei prezzi, molti investitori si domandano se non convenga ora investire sul petrolio.
A conti fatti, è incredibile notare come USO, lo United State Oil ETF, abbia registrato afflussi pazzeschi, man mano che le sue quotazioni scendevano. Lo vediamo chiaramente dal grafico di seguito (linea viola masse in gestione di USO, linea arancione andamento del prezzo):

Focalizziamoci ora proprio sull’ultimo movimento, ad inquadrare il fenomeno più nel dettaglio (qui i colori sono invertiti rispetto a prima):


Sul carro petrolio sono quindi saliti in parecchi, con l’aspettativa di speculare sul recupero dei prezzi della materia prima. La domanda è: gli investitori sono però consapevoli di cosa stiano a conti fatti comprando?
Certo, il movimento del prezzo del petrolio è stato incredibile, ma prima di entrare su di un ETC Oil è bene conoscere e comprendere l’effetto contango ed il funzionamento dei futures alla base dello strumento. Agire all’oscuro di questa dinamica può essere infatti pericoloso.
A riguardo:
Quindi, sì, il prezzo del petrolio è sceso in modo notevole, lo vediamo chiaramente anche nei 2 grafici che seguono (il primo ad evidenziare il costo per barile in termini nominali, il secondo in termini reali, quindi al netto dell’inflazione, dal 1870 ad oggi).:

Ora, da qui a riuscirne a trarne profitto in chiave speculativa, è un altro paio di maniche.
A chiudere, visto che non conosciamo quello che sarà il futuro del prezzo dell’ Oil, ne ripercorriamo il passato, tracciando uno storico della materia prima, arricchito con gli eventi più influenti che lo hanno accompagnato strada facendo:


Questo invece un quadro a 10 anni:

Un consiglio agli investitori naviganti.
Predire il futuro prezzo del petrolio non è affatto facile. Chiedere al National Geographic. Quindi è importante fare attenzione. A maggior ragione visto che strumenti come ETC investono in contratti futures sul petrolio, e non nella materia prima fisica.
“Chiunque controlli il petrolio controlla molto più del petrolio” – John McCain, 2008.

Per un quadro completo sul tema materie prime, ecco un approfondimento a riguardo:
Ultimo aggiornamento: 11/04/2022