L’inizio del 2022 ha visto il prezzo dei bond scendere vistosamente, stiamo vivendo quindi un mercato Orso per l’ Obbligazionario?
L’inizio del 2022 ha visto i bond in forte sofferenza, tanto che ci si domanda ora se non stiamo vivendo di fatto un vero e proprio mercato Orso Obbligazionario.
Gli stessi portafogli d’investimento, diversificati tradizionalmente fra componente azionaria e obbligazionaria, stanno vivendo un periodo complicato, laddove proprio a fronte di un drawdown degli indici azionari, la parte obbligazionaria non ha saputo offrire decorrelazione e protezione, essendo scesa a sua volta:

Il calo vistoso dei prezzi è causato principalmente dalle politiche meno accomodanti adottate dalle Banche Centrali, che, per far fronte ad un’inflazione cresciuta oltre misura, hanno avviato un percorso di rialzo dei tassi d’interesse.
Ecco ad esempio quanto accaduto ai rendimenti sui bond governativi americani in questo inizio anno, saliti tutti, dai minimi precedenti, in modo vistoso:


L’impatto del rialzo dei tassi d’interesse, sui prezzi obbligazionari, è stato poi in funzione della duration obbligazionaria stessa; più le scadenze si spostano verso il lungo termine, più il calo è stato significativo (dati al 18/04/2022):

L’unico rifugio, all’interno di questo contesto, è stato quindi il brevissimo termine, insieme alla liquidità.
La battaglia che stanno combattendo ora le Banche Centrali, e che ha innescato la bomba sui bond, è certamente non facile, fra il dover rispondere ad un’impennata inflattiva, con un rialzo dei tassi d’interesse al fine di contenerla, ed il doversi limitare al contempo nell’attuare manovre monetarie eccessivamente restrittive, che potrebbero portare ad una recessione economica.
Certo, l’inflazione ha raggiunto livelli importanti, ed è giusto calmierarla, tuttavia anche un’eventuale rallentamento economico sarebbe un tema altrettanto importante e serio, che causarebbe a sua volta ulteriori problematiche.

Fa specie poi se osserviamo come un rialzo dei rendimenti sulle curve obbligazionarie così importante, sia di fatto poca cosa se confrontato con il livello attuale d’inflazione; il divario, soprattutto se paragonato ai livelli storici precedenti, è notevole.

La situazione quindi non è facile, parliamo di un equilibrio sottile, sul quale sono chiamate e lavorare le stesse Banche Centrali, e la cui evoluzione scopriremo solo strada facendo.
Fatto sta che proprio questi movimenti hanno portato ad una forte instabilità sul mercato obbligazionario, tanto che lo stesso bond index tedesco è arrivato a perdere il 15%, il maggior drawdown dal suo lancio, avvenuto negli anni ’90:

In America il quadro è altrettanto negativo, e vede l’indice Bloomberg Barclays US Aggregate in calo per più del 9%, dai massimi di agosto 2020, la correzione più lunga e profonda a cui abbiamo assistito, andando indietro fino al 1996:

Nel complesso, quindi, la lunga corsa obbligazionaria, spinta ad oggi dalle politiche accomodanti delle Banche Centrali, sta vivendo ora una profonda battuta d’arresto, proprio in virtù del cambio di atteggiamento delle stesse Banche Centrali, divenute ora più restrittive, tanto da portare il valore complessivo del mercato obbligazionario in rapida discesa, nel corso di questo 2022:

Se da una parte quindi i prezzi scendono, dall’altra il mondo obbligazionario sta tornando ad essere un asset class investibile, anche in ottica di rendimento prospettato, visto che lo stesso ammontare dei bond in circolazione a rendimento negativo è sceso drasticamente, ai livelli minimi dal 2015. Stiamo quindi tornando pian piano alla normalità:

Il segno meno è completamente sparito, ad esempio, dalle emissioni obbligazionarie corporate di livello investment grade, che presentano ora un rendimento minimo superiore allo 0%, a sancire la fine, almeno per il momento, dell’era dei tassi negativi su questo fronte:

Che fare quindi?
La soluzione, come sempre, sta nella corretta pianificazione di portafoglio.
All’interno di un contesto d’incertezza, che riguarda quindi l’immediato futuro, può essere che i bond continuino ora a soffrire, così come che l’economia finisca in recessione, e i bond diventino esattamente il post ideale in cui avere i nostri soldi (piuttosto che sull’azionario e altri asset di rischio). Ragioniamo quindi sempre per profilo di rischio e arco temporale d’investimento, tenendo a mente che, per chi volesse abbandonare ora l’universo bond per sposare l’equity, un cattivo anno per l’obbligazionario è solo una cattiva settimana per l’azionario.
Ultimo aggiornamento: 08/06/2022