583 total views, 1 views today
Osservando i flussi netti sull’ azionario, riportati da Morningstar, emerge un dato molto interessante.
Vediamo, infatti, come gli investitori siano in fuga dall’equity, che registra quindi forti deflussi nel terzo trimestre di questo 2019, livelli che non si vedevano dal 2008.
4,7 Bilion di dollari di uscite registrate nel solo mese di settembre su fondi attivi ed ETF azionari.

Gli investitori sembrano spaventati in primis dalle tensioni politiche, tornate in primo piano.
Il caso Brexit e la vicenda dazi, con il braccio di ferro fra Trump e la Cina, preoccupano, così come la crescita economica globale, che sembra in affanno (anche se gli ultimi dati pubblicati mostrano un quadro più incoraggiante).
Cosa fare quindi?
Il dato sui flussi netti investiti, per quanto interessante e meritevole di attenzione, non è però utile agli investitori in chiave operativa. Anzi. Facciamo un esempio.
Osserviamo i deflussi avvenuti sull’azionario nel corso del 2008, numeri impressionanti. Tutti in fuga dall’equity, spaventati dalla crisi che colpì quegli anni. Peccato che però il mercato sia poi ripartito verso nuovi massimi, ergo, chi ha venduto in quel momento ha incamerato la perdita, mentre chi invece ha saputo mantenere la rotta oggi viene premiato con una valorizzazione, anche importante, sul capitale investito. Chi invece ha addirittura comprato, in quella fase di calo, ha fatto affari d’oro.
Ecco perché sapere come si muovono gli investitori è di poco aiuto, ai fini del successo del nostro piano d’investimento. Gli investitori sappiamo come non prendano sempre decisioni efficienti, gli studi pubblicati da Dalbar a proposito parlano chiaro.
E’ molto più utile invece ragionare su aspetti come orizzonte temporale e obiettivo d’investimento, da tradurre nella nostra asset allocation ideale, che, una volta impostata, se mantenuta nel tempo, saprà portarci verso la nostra meta. Le condizioni meteo e il rumore di sottofondo non devono quindi preoccuparci, se siamo ben equipaggiati. La nave, quando affonda, molto spesso non è a causa del maltempo, ma dell’ errore umano (chiedere a Schettino o al Titanic).
Dotatevi di un buon capitano, e di un buon navigatore, e, al canto delle sirene, fate come Ulisse, fatevi legare all’albero maestro, così da non farvi tentare da azioni controproducenti. Solo così arriverete alla vostra isola del tesoro.
Ultimo aggiornamento: 01/05/2021